martedì 7 maggio 2013

Poesie per la Mamma





Solo vento

Alla finestra aperta,
sulla via,
la faccia triste
e gli occhi
di mamma mia.
Ti cerco ovunque,
ma tu non ci sei,
abbraccio Dora
ed i brividi di lei.
Quant’ho temuto in cuor
questo momento,
la vita umana, infine,
è solo vento,
che s’agita tra i sogni
e la speranza,
che anche la morte
sia un’illusione.
Il sole brilla
ai gerani
sul balcone.

Di Franco Pastore













I tuoi occhi

Solo quelli son rimasti,
lucidi di dolore
e bagnati di pianto!
Attenti ad ogni sospiro
ed avidi di vita,
più che mai.
I tuoi occhi,
che da sempre
precedono le parole
e danno voce al cuore,
gonfio di piccole cose,
colmo d’amore.
Occhi vissuti nel sole,
che chiedono luce,
avidi di natura,
di musica, di canto.
Occhi pieni di fiducia,
di fede, di speranza.
Occhi che si spengono
ai sogni,
e si aprono alla pace.
Occhi che continueranno
a sorridere, tra noi,
come un regalo
a Natale.

di Franco Pastore









Non so cantare

Da te
mi viene il seme
di Calliope‚
dai tuoi messaggi‚
dalle semplici parole‚
oh madre mia‚
così poco amata!
Negli occhi tuoi‚
quell’ansia di soffrire‚
tra aneliti di vita
e la paura di morire‚
scacciata coi canti
e coi sorrisi‚
scrutando‚ di nascosto‚
i nostri visi
e l’orma dei tuoi sogni‚
mai condivisi.
Oggi‚
come solingo rudere‚
sulla sabbia grigia
del mio io‚
li capisco i tuoi sogni
e le paure‚
ma non so cantare
le tue canzoni.

Di Franco Pastore







A mia Madre

Sentivo i tuoi passi
colpire lieve l'asfalto
e risuonare nella strada
come i rintocchi lente delle ore
ed il mio orecchio bambino
abbandonava ogni altro interesse,
il mio volto si illuminava
in un sorriso di gioia serena,
e ti correvo incontro.
E tu, stanca e felice,
mi aprivi tutto il tuo mondo
tra le tue braccia tremanti
e mi stringevi al cuore,
che ancora oggi
sento battere al mio.
Dove mai siete,
giorni spensierati
di una felicità
mai più conosciuta ?
Dove vi nascondete,
anni miei sereni
fatti di sogni
e piccole cose ?
Oggi mi resta
un mondo completo,
completo di cose volute,
di cose comprate,
di cose che non rappresentano nulla
nell'immensità dei desideri insoddisfatti
che mi tormentano ed affiggono.

Di Salvatore Armando Santoro







Pensiero

Sfoglio i tuoi libricini,
e li accarezzo, mamma,
libri invecchiati,
di polvere coperti,
con le pagine qua e là
consunte e stinte.
Apro la nera copertina,
con incisa una croce
ed una scritta in oro,
e dentro,
mesto rileggo una preghiera.
Io, sì,
mamma mia stanca,
son’io che leggo la preghiera
che da bambino sussurravi mesta,
la sera,
seduti attorno a una caldana
in una casa
ormai vuota e lontana.
Io che non credo
ai santi ed ai martirii,
che mi rivedo bimbo,
e che pio ascolto,
seduti attorno al fuoco,
la vita di San Giovanni Bosco.
T’ascolto!
E la tua voce si confonde,
addolorata e flebile da lungi,
col forte ruggir del maestrale
che gelido s’aggira per le case
di questo vecchio borgo di Maremma,
e si disperde tra la densa nebbia
ch’umida e fredda sale su dal mare.

Di Salvatore Armando Santoro


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