venerdì 11 maggio 2012

Poesie d'autore festa della mamma




Dedica una poesia alla tua mamma, per esprimere un pensiero d’amore e di affetto, e per farle sentire che gli vogliamo un mondo di bene. Ecco qui di seguito le poesie d'autore più belle.




“La mamma” 

La mamma non è più giovane
e ha già molti capelli
grigi: ma la sua voce è squillante
di ragazzetta e tutto in lei è chiaro
ed energico: il passo, il movimento,
lo sguardo, la parola

(Ada Negri)



“Il sonno di un bambino” 

Il sonno di un bambino
Il sonno che scende
su gli occhi di un bimbo,
sa, qualcuno, di dove venga?
Si, dal villaggio delle fate,
all’ombra di foreste illuminate
dal chiarore delle lucciole…
Di là viene a baciare
gli occhi del mio bambino.

(Rabindranath Tagore)



“Dalla finestra” 


Dalla finestra vedo un fresco prato,
vedo la strada, il campo seminato,
e gli alberi nel sol della mattina,
le case nuove e la bianca chiesina.
Volan gli uccelli in lieta compagnia,
su per l’azzurro del cielo profondo;
canta con dolce voce mamma mia
E questo è così bello, è proprio il mondo!

(Giuseppe Fanciulli)



Mamma


 Oh, come i di più belli
fuggiti della vita sono; gli anni
degli amorosi inganni
e del forte sentir. Bianchi i capelli
ti cingono la fronte ognor serena,
ma negli occhi la vita non balena.
No, negli occhi la vita
più non balena come un di, pensosa
nel sembiante. Riposa
stanco il tuo cuor, e tu spesso romita
nella solinga stanza, il ciel richiedi,
perchè tutto mutarsi e perir vedi.
Se di me, se d'amore
tu vivere potessi, io ti darei
la vita, gli a!lni miei.
Posandoti nel sen questo mio cuore:
lVlamma, per te disprezzerei la morte,
poichè di lei è l'amor mio più forte.


di Aurelio Popoli




“Supplica” 

È difficile dire con parole di figlio
ciò a cui nel cuore ben poco assomiglio.
Tu sei la sola al mondo che sa, del mio cuore
ciò che è stato sempre, prima d’ogni altro amore.
Per questo devo dirti ciò ch’è orrendo conoscere:
è dentro la tua grazia che nasce la mia angoscia.
Sei insostituibile. Per questo è dannata
alla solitudine la vita che mi hai data.
E non voglio esser solo. Ho un ‘infinita fame
d’amore, dell’amore di corpi senz’anima.
Perché l’anima è in te, sei tu, ma tu
sei mia madre e il tuo amore è la mia schiavitù:
ho passato l’infanzia schiavo di questo senso
alto, irrimediabile, di un impegno immenso.
Era l’unico modo per sentire la vita,
l’unica tinta, l’unica forma: ora è finita.
Sopravviviamo; ed è la confusione
d’una vita rinata fuori della ragione.
Ti supplico, ah, ti supplico: non voler morire.
Sono qui, solo, con te, in un futuro aprile…

(Pier Paolo Pasolini)



Dalla finestra

Dalla finestra vedo un fresco prato,
vedo la strada, il campo seminato,
e gli alberi nel sol della mattina,
le case nuove e la bianca chiesina.
Volan gli uccelli in lieta compagnia,
su per l'azzurro del cielo profondo;
canta con dolce voce mamma mia
E questo è così bello, è proprio il mondo!

di Giuseppe Fanciulli 





Mia madre

Nelle circostanze più terribili
della mia vita, quando l’oceano ruggiva sotto
la carena, contro i fianchi della mia nave,
sollevata come un sughero; quando le palle
fischiavano alle mie orecchie e piovevano a
me d’intorno fitte come la gragnola, io vedevo
sempre mia madre inginocchiata, immersa e
nella preghiera, ai piedi dell’Altissimo.
Ed in me, quello che trasfondeva quel coraggio,
di cui anch’io rimanevo stupito, era la convinzione
che non poteva cogliermi alcuna disgrazia,
mentre una così santa donna,
un tale angelo pregava per me.

 di Giuseppe Garibaldi




La madre 

La madre è un angelo che ci guarda
che ci insegna ad amare!
Ella riscalda le nostre dita, il nostro capo
fra le sue ginocchia, la nostra anima
nel suo cuore: ci dà il suo latte quando
siamo piccini, il suo pane quando
siamo grandi e la sua vita sempre.

di Victor Hugo



Finestra illuminata 

Forse è una buona vedova…
Quand’ella
facea l’imbastitura e il soprammano.,
venne il suo bimbo e chiese la novella.
Venne ai suoi piedi, ella contò del
topo,
del mago… Alla costura, egli, pian
piano,
l’ultima volta le sussurrò: Dopo?
Dopo tanto c’è sempre qualche
occhiello.
Il topo è morto, s’è smarrito il mago.
Il bimbo dorme sopra lo sgabello,
tra le ginocchia, al ticchettio dell’ago.

di Giovanni Pascoli



La mia casetta

La mia casetta ha due finestre sole,
ma fiorite che sembrano un giardino.
Ci sono tanti garofani e viole
e un po' di maggiorana e rosmarino.

E, dentro, è tutto lindo, tutto bello
e lustro, come sa lustrare la mamma.
Quando crepita allegra nel fornello
gode a specchiarsi anche la fiamma
Oh, com' è cara questa mia casetta,
dove la mamma tutto il dì lavora;
dove, la sera, ognun di noi s'affretta
e, nell' essere insieme. si ristora.

di Lina Schwarz



A mia madre 

Non sempre il tempo la beltà cancella
o la sfioran le lacrime e gli affanni
mia madre ha sessant'anni e più la guardo
e più mi sembra bella.
Non ha un accento, un guardo, un riso
che non mi tocchi dolcemente il cuore.
Ah se fossi pittore, farei tutta la vita
il suo ritratto.
Vorrei ritrarla quando inchina il viso
perch'io le baci la sua treccia bianca
e quando inferma e stanca,
nasconde il suo dolor sotto un sorriso.
Ah se fosse un mio prego in cielo accolto
non chiederei al gran pittore d'Urbino
il pennello divino per coronar di gloria
il suo bel volto.
Vorrei poter cangiar vita con vita,
darle tutto il vigor degli anni miei
Vorrei veder me vecchio e lei...
dal sacrificio mio ringiovanita!

di De Amicis 



Ninna Nanna

Dolce sonno, vieni a cavallo!
Fino al canto, resta, del gallo...
Ninna oh!
Treppe, treppe, viene, lo sento,
soffia e sbuffa come il vento.
Scuote i fiori per le strade,
non è quella, neve che cade...
Ninna oh!
Il cavallo scrolla la testa...
i sonagli suonano a festa...
Ninna oh!
Il bambino s'addormentò.

di Giovanni Pascoli 

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